Dove mangiare all’aperto a Roma: tra pranzi, cene e aperitivi

Le temperature degli ultimi giorni sembrano già parlare di estate. C’è chi ha approfittato del sole per una passeggiata al mare, chi ha azzardato addirittura un primo tuffo. E chi, invece, nella Capitale è alla costante ricerca di location suggestive dove poter mangiare all’aperto. Tra pranzi, cene, aperitivi sulle terrazze e nei dehors, la scelta nella città eterna è vasta e molti locali hanno già dato il benvenuto a nuovi menu di stagione, dove gourmet e pop restano le parole d’ordine. Ma vediamo nel dettaglio quali sono, dove si trovano e le loro specialità per iniziare la primavera con il piede giusto.

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Dove mangiare a Roma all’aperto

Siamo al 47 Boutique Hotel, uno degli hotel più green di Roma, l’unico in città ad aver ricevuto l’importante certificazione Green Globe, il posto giusto per visitare la capitale vivendo un’esperienza all’insegna del divertimento, dell’arte e della sostenibilità. Un progetto unico, che fa del design, della sostenibilità e della cucina gourmet i suoi valori portanti. Il 47 Circus Roof Garden, il ristorante sulla terrazza dell’hotel con una vista panoramica mozzafiato sulla città eterna, è la ciliegina sulla torta della struttura. Quale è esattamente lo spirito di un ristorante posizionato su una terrazza? Il 47 Circus Roof Garden sceglie volutamente di posizionarsi all’aria aperta, totalmente en plein air, per godere appieno dell’ambiente circostante come in una sorta di barca a vela. L’intento è quello di assaporare non solo i piatti gourmet, ma la natura in tutta la sua interezza: il sole, le nuvole, il ponentino romano, tra i colori della piante che cambiano, per vivere la stagionalità di Roma, che fortunatamente gode di temperature miti e giornate splendide per quasi tutto l’anno. Un totale di 40 coperti per un’esperienza immersiva, gustando una cucina ricercata davanti ad un panorama unico: i templi del Foro Boario, piazza Venezia, il Circo Massimo, il fiume Tevere e i suggestivi tetti di Roma.

Per il nuovo menu primaverile, lo chef Maurizio Lustrati propone un menu pienamente stagionale per entrare al meglio nel vivo della bella stagione romana. Tra i piatti: Asparago bianco di Bassano in diverse consistenze con scampi al barbecue; Dentice con avocado bio di Sicilia, limone verde, zenzero e cenere di porro; Risotto seppie e piselli con bottarga di muggine di Cabras; Ravioli con formaggio fresco di capra su crema di crescione selvatico e arance confit; Pici freschi con carciofi alla mentuccia e pecorino Romano DOP di Amatrice; Filetto di coccio al curry verde, latte di cocco con fricasseadi patate e fagiolini.

Un’attenzione particolare alla sostenibilità, con un occhio di riguardo per la qualità dei fornitori e le materie prime. Proprio da questo impegno nasce il progetto 47 Hortus, un terreno di proprietà di circa 4 ettari e più di 400 ulivi all’interno del Parco Regionale Marturanum (nella Tuscia), per la produzione di olio e la raccolta di verdure biologiche. Punta di diamante del progetto 47 Hortus, è sicuramente l’olio extravergine d’oliva, 100% italiano estratto a freddo, blend a maggioranza leccino, dal sapore pungente e delicato al tempo stesso. Un grande valore aggiunto per i servizi di ristorazione della struttura, soprattutto in questo periodo nel quale dilaga, purtroppo, lo scandalo del finto olio evo nei ristoranti italiani.

Speciale anche il momento dell’aperitivo, con un drink a scelta e finger food espressi realizzati dallo chef e serviti in una scenografica mini-ruota panoramica, perché qui ci si diverte sempre. Spazio anche alla mixology d’autore, tra grandi classici e drink originali, con un focus sul gin, con più di 50 etichette provenienti da tutto il mondo. Wine List importante ed elegante: referenze principalmente nostrane (Sassicaia, Tignanello, Ornellaia e molti altri) con qualche incursione francese.

Circus Roof Garden a Roma

Controluce è il ristorante ‘controcorrente’ che non ti aspetti a Trastevere. Un affascinante secret spot nel cuore di Roma; una storia di amicizia e di amore per la cucina. Chi l’ha detto che a Trastevere, storico rione nel cuore di Roma, ci sono solo ‘ristoranti per turisti’ e si mangia solo carbonara? Il ristorante Controluce nasce proprio per differenziarsi dalle tante insegne trasteverine che propongono ai turisti la stessa cucina, spesso di qualità medio-bassa, e che purtroppo hanno portato a considerare sempre meno il quartiere per un’esperienza culinaria autentica e di qualità. Controluce è quindi il posto che mancava a Trastevere e punta sul riportare i romani (e non solo) a mangiare nell’affascinante rione.

In cucina il team è composto dallo chef Edoardo Bellucci, giovane talento classe ‘93, e dal sous chef Francesco Luciani (classe ’90) specializzato nei primi. Il concetto di ‘comfort’ è una caratteristica importante che sta alla base del progetto: da Controluce infatti il menu viene ideato con l’obiettivo di far sentire il cliente a casa, facendogli ritrovare quei sapori e quei profumi genuini delle ricette casalinghe, delle mamme e delle nonne, rinnovate però attraverso tecniche di cucina contemporanea e presentazioni attente. Questa idea di comfort e accoglienza ben si comprende appena si varca la soglia del locale e si avverte la sensazione di entrare in casa di amici piuttosto che in un luogo estraneo. Tra i must di Controluce, le grandi ricette regionali della cucina italiana come il baccalà mantecato, la pasta alla Norma, la caponata, gli stracotti di carne e le paste con il ragù di di agnello o di lepre. A questi si aggiungono i piatti signature più moderni che però non dimenticano mai l’intimità della gastronomia italiana: lo spaghettone affumicato Pastificio Verrigni con cozze e broccoletti. Presente anche il mare, il polpo grigliato, i tonnarelli con aglio nero, battuti di gamberi crudi e pane al basilico. Immancabili ovviamente i piatti iconici della tradizione romana: gricia, amatriciana, gnocchi alla romana, l’ovetto in trippetta e l’abbacchio. Una menzione speciale per la Carbonara, sicuramente una delle migliori della città. Appena si arriva in via della Luce 44 si viene immediatamente colpiti dal dehors: un angolo con circa 30 coperti per godere delle splendide giornate di sole trasteverine, di fronte ad un palazzo storico e con una bellissima vite australiana che fa da scenografia.

 

Qui si venera la vera pizza romana, bassa e crunchy, firmata Alessio Muscas. Il nome del locale chiama in causa – come avviene anche per le altre insegne del Gruppo Pizza & Bolle – il ‘sacro’: in questo caso San Martino, santo degli osti e dell’abbondanza, una figura perfetta per il format. Ovviamente parliamo di una pizza romana gourmet, con topping elaborati e studiati come un piatto di alta cucina, calibrati alla perfezione per il disco di pasta basso e croccante. A fare la differenza anche il pairing con le bollicine, con una carta molto importante.

Lo spazioso e accogliente dehors davanti al locale è pronto ad ospitare le nuove pizze stagionali, firmate da Alessio Muscas insieme allo chef del Gruppo Francesco Azzaretto.

San Martino Pizza e Bolle a Roma

 

Sant’Isidoro è il ‘Santo agricoltore’ protettore dei contadini. Perché la terra e le sue materie prime qui sono centrali. È la prima apertura del Gruppo Pizza & Bolle, che ha aperto le porte nel 2019, e ad oggi è una delle pizze napoletane migliori di Roma. Parliamo di una pizza napoletana contemporanea, con il cornicione ben pronunciato ma con un impasto che la rende leggera come una nuvola senza tralasciare un accenno crunch del bordo. L’artefice di tutto questo è il pizzaiolo napoletano Giovanni Nesi – classe ’89 – che da buon pizzaiolo partenopeo ha sposato la causa della pizza napoletana con vera devozione. A fare la differenza anche il pairing con le bollicine, con una carta molto importante.

Lo spazioso e accogliente dehors davanti al locale è pronto ad ospitare le nuove pizze stagionali, firmate da Nesi insieme allo chef del Gruppo Francesco Azzaretto.

Sant' Isidoro Pizza e Bolle a Roma

 

Morbido. Un nome che è tutto un programma. Fa subito venire in mente un bel panino da addentare. Ma anche l’idea di comfort, di anti-stress, di delicatezza, non solo nel cibo ma anche nel modo di approcciarsi alle cose. Alla vita. Perché Morbido non è solo un’hamburgheria, ma un vero e proprio state of mind. Meno corsa e più ricerca. Meno foodporn e più qualità, con grandi materie prime e fornitori di quartiere. Siamo a Roma, nel cuore del quartiere Appio Claudio, a due passi dal bellissimo Parco degli Acquedotti, uno dei polmoni verdi della città.

Per la primavera lo chef Giuseppe Aronica si diverte ad inserire in carta nuovi hamburger stagionali: come ‘L’Aristocratico’, una hamburger di scottona da 200 gr con stracciata d’uovo al tartufo, stracciatella affumicata, asparagi cotti a bassa temperatura, chips di prosciutto affumicato e scaglie di tartufo nero estivo.

Da gustare, oltre nell’accogliente sala interna, nel bellissimo e spazioso dehors di fronte al locale; in alternativa con take away al Parco degli Acquedotti: per un picnic con vista sulle rovine romane.

Morbido Roma

 

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